La chiesa di San Giovanni Battista

Sappiamo che Simala ebbe una chiesa parrocchiale a partire dalla metà del 1300 (ne è testimonianza la citazione del 1341, nella Rationes Decimarum Sardiniae, nella quale sono
registrati i versamenti delle parrocchie alla sede papale) e che dal 1592 comparirono (Quinque Libri Simala, libro dei defunti) le prime menzioni della parrocchiale, con la titolazione a San Giovanni Battista. Ubicata dove ora sorge la chiesa di Santa Vitalia, conservò il titolo di parrocchia fino al 9 aprile 1636, come documentano gli atti dell’Archivio parrocchiale. Si ipotizza che nel periodo tra il 1300 e il 1400 l’edificio si presentasse con uno stile romanico e che tra il 1500-1600 sia stato rielaborato in stile gotico-aragonese. Durante queste fasi, ebbe probabilmente una forma a “T” con una sola navata e un transetto. Nel corso degli anni fu oggetto di vari interventi e migliorie.Uno di questi è documentato nel testamento di Lorenzo Diana del 1675 (figlio del majore Pietro e di Iacumina Pusceddu), dove si dispose il ripristino della copertura della chiesa a spese della sua azienda. Nell’area, oggi comunemente chiamata di Santu Giuanni, era presente anche il cimitero, attivo dal 1617 fino al 25 febbraio 1839. Nelle fonti del 1681 (Quinque libri, libro dei defunti) si parla del cimitero di San Giovanni Battista come “luogo in cui venivano sepolti i fuoriusciti, i poveri e i mendicanti”.